Savoldi Luigi (Bigio)(1889-1952)

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Brescia, 23 settembre 1889 - 12 marzo 1952

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​​​Sindacalista, fervente antifascista, membro del C.L.N., esponente del Partito Socialista​. Di Faustino e di Maria Mochen. Primogenito di una famiglia di lavoratori. Il padre era un fornaio ed aveva combattuto, nel 1866, tra le file del corpo volontari garibaldini nel corso della terza guerra d'indipendenza. Bigio sceglie il lavoro del padre e si iscrive giovanissimo alla Lega dei panettieri aderenti alla Camera del Lavoro di Brescia e diviene presto un organizzatore sindacale. È animatore dello sciopero dei lavoratori fornai che, con l'astensione del lavoro durata più di un mese, a partire dal 23 luglio 1908 ottengono un risultato di grande rilievo: l'accordo concordò, fra l'altro, che il collocamento dei fornai sia gestito dagli stessi operai e controllato da una commissione mista di tre operai e di tre datori di lavoro. Negli anni che precedono il primo conflitto mondiale Bigio Savoldi intensifica la sua azione di sindacalista e si iscrive al PSI, organizzando riunioni e partecipando a comizi e a manifestazioni contro la guerra. Nel 1917, a 28 anni per aver partecipato come militare a manifestazioni per la pace viene condannato a sette anni di carcere. Amnistiato a conclusione della prima guerra mondiale è tra gli organizzatori dei grandi scioperi agrari e metallurgici del '20 e '21. Direttore del panificio dell'Unione Cooperativa di Consumo fondata dai socialisti nel 1904 è costretto dai fascisti a lasciare l'incarico. Iniziò per lui un lungo periodo di disoccupazione costellato di innumerevoli vessazioni fasciste, minacce, perquisizioni domiciliari. Con lavori saltuari e provvisori sostenne a stento la famiglia (si era sposato nel 1924 con Virginia Bolzoni), finché trovò lavoro come magazziniere nella ditta di posaterie, avviata dai fratelli più giovani. La nuova occupazione, benché estranea alle sue attitudini, gli consentì di tenere facilmente continui contatti con i compagni socialisti bresciani, dei quali divenne un sicuro punto di riferimento. Bigio Savoldi intensifica gli incontri e le riunioni, prende contatti con socialisti di altre province e riannoda le fila dell'organizzazione clandestina socialista. Nel 1941 s'incontra con Lelio Basso, con il quale instaura una duratura e fraterna amicizia e un attivo lavoro durante la Resistenza. Nel 1942 è fra i promotori del "Fronte del lavoro" e, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, rappresenta il PSI alla riunione di Gussago con Parri, dove si costituisce il CLN provinciale. Riorganizza la Federazione Socialista Bresciana in qualità di segretario. La sua casa diviene centro di riferimento per tutti i compagni da Sandro Pertini a Lelio Basso, a Cesare Bensi, Costante Bianchi, Carlo Matteotti. Organizza la fuga di Giancarlo Matteotti dal campo di concentramento di Lumezzane; dà impulso alla fondazione della VII e della VII bis Brigata Matteotti. Nell'imminenza della Liberazione il Segretario regionale lombardo del P.S.I., Lelio Basso, precisava che a lui andava "tutta la fiducia della direzione del partito" e lo indicava come designato sindaco di Brescia della liberazione e solo in caso non volesse accettare venisse indicato l'avv. Ghislandi o altro compagno. Basso soggiungeva di attendersi da lui questo atto di disciplina, conservando anche la segreteria del partito, fino ad una sostituzione dipendente da una sua scelta. Il 6 aprile 1945 il segretario del P.S.I. dell'Alta Italia, Sandro Pertini, confermava Savoldi come segretario della Federazione Socialista di Brescia. Dopo la Liberazione il 25 luglio 1945 viene riconfermato segretario provinciale del P.S.I. mentre entra a far parte del Comitato Centrale del partito portando il partito stesso a notevoli successi. Lasciata la segreteria, dal primo  gennaio 1952 fino alla improvvisa morte (12 marzo 1952) è segretario e animatore del Comitato Solidarietà Democratica, che sviluppa una intensa assistenza agli attivisti sindacali e politici, l'assistenza gratuita nei frequenti processi. È stato considerato per onestà, disinteresse, attivismo, dedizione, fra i migliori esponenti del socialismo bresciano.​

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Ultimo aggiornamento

02/11/2022, 13:28