Zammarchi Angelo (1871-1958)

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Castrezzato (Bs) 18 dicembre 1871 - Brescia, 8 giugno 1958

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​​​Sacerdote, unì l'apostolato religioso e l'insegnamento della scienza. Fu tra i fondatori dell'Editrice La Scuola​. Di Battista (v.) e di Santa Carminati. Compiuti gli studi elementari a Castrezzato, i ginnasiali a Chiari, passa per quelli liceali al liceo classico "Arnaldo" a Brescia. Qui ha modo di frequentare l'oratorio della Pace e un gruppo di giovani raccolti attorno a p. Giovanni Crovato. Nel settembre del 1889 frequenta un corso di Esercizi spirituali a S. Antonino durante il quale matura la vocazione al sacerdozio. Ottenuta brillantemente nel 1890 la licenza liceale, e entrato in Seminario, a contatto con professori come Gaggia, Marcoli, Pedrotti si accosta al movimento cattolico, specie a quello impegnato nella scuola. Ordinato sacerdote il 17 giugno 1894, in luglio, in un colloquio con il beato avv. Giuseppe Tovini, viene investito dell'incarico di segretario nazionale della "Pia opera per la conservazione della fede nelle scuole d'Italia" in luogo di don Emilio Bongiorni. Contemporaneamente viene incaricato nel liceo del Seminario S. Angelo come insegnante di chimica, fisica, matematica e scienze naturali. Già nel settembre 1894 sostituisce il Tovini al congresso cattolico di Pavia. Morto il 16 gennaio 1897 Giuseppe Tovini, don Zammarchi ne eredita del tutto l'impegno in campo scolastico: nel giugno 1897 viene nominato presidente della prima sezione dell'"Opera per la conservazione della fede" del terzo gruppo "Istruzione ed educazione" dal Comitato permanente dell'Opera dei Congressi. Al congresso cattolico di Milano del settembre dello stesso anno caldeggia anche l'idea di una Università Cattolica. Il 19 aprile 1899 riferisce al congresso nazionale dei cattolici italiani di Ferrara come presidente dell'Opera e «proprietario responsabile» di "Fede e Scuola" (che dirige dal 1894) e di "Scuola Italiana Moderna". Nel 1900 viene inoltre nominato segretario della "Commissione diocesana permanente delle Scuole di religione per gli studenti medi" e presidente della "Commissione delle Scuole serali per gli adulti". Nonostante tanti impegni di "apostolato" educativo, intenso è anche lo zelo sul piano scientifico e divulgativo. Il 29 aprile 1900 ha luogo l'inaugurazione, con discorso del prof. mons. Pietro Mai, futuro cardinale, dell'Osservatorio meteorologico del Seminario diocesano di palazzo Santangelo. Dopo aver esperimentato dal gennaio 1900 una serie di conferenze scientifiche nei corsi per le maestre presso l'istituto delle Madri Canossiane, il 16 gennaio 1902 affronta al teatro Guillaume un foltissimo pubblico con una conferenza sulla "telegrafia senza filo" ottenendo un caldo successo che si ripeterà con la presentazione di altri argomenti. Le benemerenze culturali e scientifiche acquisite gli procureranno il 17 febbraio 1902 l'elezione a socio dell'Ateneo di Brescia. Nel 1904 fa installare, presso il gabinetto scientifico del Seminario diocesano, il primo apparecchio dei raggi Röntgen a Brescia, utilizzato non di rado anche dai soldati del vicino Ospedale Militare, accompagnati dai loro medici per esami radioscopici. Nel dicembre 1902 è membro della Commissione di studio per la redazione di "Scuola Italiana Moderna". Il 12 novembre 1903 al Congresso nazionale di Bologna presenta lo schema di costituzione della Società Cooperativa per azioni Ed. "La Scuola" che viene fondata l'11 aprile 1904 ed egli firma l'atto costitutivo con Luigi Bazoli, Nicolò Rezzara, Giorgio Montini e altri. Caduta l'Opera dei Congressi nel 1904, punta decisamente sul movimento cattolico bresciano e fa delle piccole stanze della Scuola editrice il quartiere generale di intense battaglie. Lui auspice, l'8 luglio 1906, nasce a Brescia l'Associazione Magistrale italiana Nicolò Tommaseo e, su piano nazionale, contrasta decisamente azioni parlamentari, progetti di legge, circolari circa l'insegnamento religioso nelle scuole, organizzando il catechismo fuori dagli orari scolastici, fonda corsi di aggiornamento per insegnanti abilitati all'insegnamento religioso, coordinati da una Commissione diocesana; fonda la "Pro catechismo" per raccogliere somme utili ad organizzare l'insegnamento, produrre sussidi anche nuovi come proiezioni di diapositive, testi catechistici, arredi scolastici, fino a raccogliere a Brescia per l'insegnamento fuori l'orario scolastico il 90 per cento degli alunni della città. Per sostenere la battaglia scolastica e del movimento cattolico accetta, il 2 febbraio 1905, di entrare nel consiglio comunale. Con Angelo Bordoni il 3 luglio 1908 viene nominato vice presidente del Comitato Diocesano; con Giorgio Montini si adopera a raccogliere mezzi per assicurare al comitato diocesano una segreteria stabile così da creare: «un operoso centro unico e comune ove possano facilmente arrivare e ripartirsi le buone iniziative, i pratici indirizzi, gli utili provvedimenti per il migliore incremento dell'azione cristiana nella nostra Diocesi». Al contempo acquisisce un ruolo sempre più importante nella svolta che si verifica nel movimento cattolico, con l'abbandono dell'intransigentismo e l'affermarsi delle posizioni "cattoliche-nazionali" di Giorgio Montini e Luigi Bazoli, rimanendo intransigente contro il radicalismo anticlericale e socialista. Pur di sostenere l'insegnamento religioso nelle scuole, la sua qualificazione, la formazione degli insegnanti, di fronte alla dittatura fascista si pone come dovere di salvare il salvabile invece di rischiare di perdere tutto. Della scuola tecnica femminile gestita dalle Orsoline è preside ed insegnante dal 1915 al 1922. Nell'Istituto magistrale delle Orsoline è, inoltre, preside dal 1923 al 1958. Nell'ambito dello stesso organizza il Liceo Scientifico, sviluppandone il gabinetto di fisica e chimica. Nel 1929 ottiene per l'Istituto l'equipollenza statale per espletare le funzioni di preside. Accompagnano questa attività una serie di pubblicazioni, che vanno da "Telegrafia senza filo" (1904) a "Fisica dell'atomo" (1946) e, dal 1946 fino al 1956, ai quaderni di "Scienza e lavoro". Nel 1923 è tra i promotori di un programma di sviluppo dell'Ateneo di Brescia. Nel 1929 è incaricato dal Ministero della Pubblica Istruzione di redigere il testo unico di religione per le scuole elementari del Regno: questi testi saranno in uso fino al 1945. Nel luglio 1930 viene nominato rettore del Seminario di Brescia, carica che tiene fino al 1947, in tempi difficili e travagliati. Nel 1934 diventa direttore di "Scuola Italiana Moderna"; nel 1936 è nominato "Consultore della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi". Molte le altre attività da lui promosse e sostenute, fra cui "Paedagogium" (4 giugno 1957) (v.) e la Fondazione Giuseppe Tovini (v.) per le vocazioni magistrali. Per tali attività ha numerosi riconoscimenti. Nel 1908 viene nominato Cameriere segreto di S.S., nel 1918 Commendatore della Corona d'Italia, nel 1931 Prelato domestico di S.S., il 15 dicembre 1934 canonico onorario del Capitolo della Cattedrale, il 14 aprile 1942 Protonotario apostolico, ecc. Nel settembre 1957 è insignito della medaglia d'oro al merito della cultura dal Ministero della P. I.

Di lui ebbe a scrivere l'allora arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini ("Scuola Italiana Moderna", settembre 1958): «Quanti di Lui diranno, non dureranno fatica a condurre i vari aspetti della sua attività ad un punto focale unico, il centro d'una mirabile vita, spesa con incomparabile intensità di dedizione e con straordinaria fecondità di opere per un solo scopo, una sola idea: la scuola». A Brescia, a Castrezzato, a Concesio gli sono dedicate vie. Nel 1964 gli viene intitolato l'Istituto Magistrale del Collegio Arici. Una lapide ricordo sull'edificio dell'editrice "La Scuola" reca le parole: «In memoria di mons. Angelo Zammarchi - (1871-1958) - Sacerdote maestro padre - Scienza ed apostolato - consacrò all'educazione cristiana - promuovendo la Società - "La Scuola" - la cui attività editoriale e pedagogica guidò costantemente - a servizio - della Chiesa e della gioventù italiana».​

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Ultimo aggiornamento

04/11/2022, 09:38