Descrizione
In natura, i focolai larvali utilizzati dalla "zanzara tigre" negli ambienti forestali dei paesi d'origine sono costituiti dai ceppi delle canne tagliate di bambù, cavità degli alberi, ecc., quindi bastano ristagni d'acqua anche esigui per consentire lo sviluppo delle larve.
Questo adattamento consente alla zanzara di sfruttare, nelle nostre zone, qualsiasi recipiente o contenitore anche di ridotta capacità (basta meno di mezzo litro), lasciato all'aperto e in grado di trattenere l'acqua piovana.
Le femmine sono attive principalmente durante il giorno, nelle ore più fresche e volano ad altezza ridotta, a circa 1-2 metri dal suolo.
L'attività "pungente" avviene tipicamente all'aperto e con estrema rapidità, ma è possibile tuttavia rinvenire esemplari anche all'interno delle abitazioni, perfino nei piani alti. Il pasto di sangue delle femmine può avvenire su una vasta gamma di animali, ma vi è un elevato grado di preferenza per l'uomo. Dopo la puntura, le femmine hanno necessità di concedersi alcune ore di "riposo" per digerire il pasto di sangue, ciò che avviene nelle ore più calde della giornata oppure di notte. I luoghi di riposo in genere sono tra la vegetazione, cespugli, siepi, alte erbe.
Potendo completare il ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni, si possono avere diverse generazioni nell'arco della stagione favorevole, durante la quale il picco di massima densità della specie viene raggiunto tra agosto e settembre.