Franchi Emilio

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Germania 3 novembre 1890 - Brescia 1 marzo 1970

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5 min

Aree tematiche
Anni 1970 - 1979

Descrizione

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Imprenditore

​Iscritto all’anagrafe con il nome di Attilio, nasce in Germania dove il padre Camillo, subito dopo la laurea al Politecnico di Zurigo, era andato per completare la formazione alla Maschinen Fabbrik di Esslingen sul Nekar. Prende il nome di Emilio in memoria della mamma, morta dopo il rientro a Brescia. Frequenta il ginnasio a Brescia e il liceo a Lugano, e si laurea in ingegneria meccanica al Politecnico di Zurigo. Partecipa alla Prima guerra mondiale, prima come bersagliere e poi negli aerostieri. Entra alla Franchi Gregorini e lavora negli stabilimenti di Lovere e alla Sant’Eustachio di Brescia, dove è Direttore tecnico e poi Direttore generale fino al 1945.
Intensa è l’attività imprenditoriale. Nel 1926 con lo zio Attilio partecipa alla fondazione della Società Elettrografite di Forno D’Allione. Diventa consigliere d’amministrazione della Società Luigi Franchi, fabbrica d’armi, e successivamente vicepresidente della Società Telemeccanica Elettrica Amati e Gregorini di Milano, consigliere della Società Breda Meccanica Bresciana e vicepresidente della Metallurgica Bresciana Tempini. Dal 1945 si dedica anche allo sviluppo di due grandi attività industriali a Marone: la Dolomite e la Feltri.
Negli anni della Resistenza, aiuta molti giovani a sfuggire ai rastrellamenti nazi-fascisti nascondendoli nei capannoni della Sant’Eustachio a Brescia e nei suoi stabilimenti a Marone,  favorisce il sostegno ai partigiani
Nel 1955, con altri quattro soci, fonda la Cembre, società Cementi Brescia, per sostenere  in particolare le iniziative di Padre Marcolini e delle sue cooperative.
Per molti anni membro del Consiglio di amministrazione della Banca San Paolo, ne diventa vicepresidente nel 1956.
Si distingue nel campo della formazione tecnica e professionale. Dal 1929 è consigliere della Scuola ad indirizzo industriale Moretto e dal 1940 è presidente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto tecnico Benedetto Castelli. Nel 1962 è tra i promotori della nuova sede dell’Itis. Nel frattempo, dal 1959, è presidente del Consorzio provinciale per l’Istruzione tecnica.
Non da meno è l’impegno nelle istituzioni. Dal 1959 al 1968 è presidente della Camera di commercio e accanto alla tradizionale attività dell’ente, dà vita ad una serie di iniziative di sostegno allo sviluppo e alla programmazione dell’economia bresciana. Tra queste spicca l’Abre, il centro di ricerche economiche. Di questo periodo è anche la costruzione della nuova sede della Camera di commercio. Ha parte attiva nello sviluppo del Consorzio dei Vini tipici della Provincia di Brescia e nel progetto dell’autostrada Brescia-Cremona-Piacenza. E’ tra i fondatori della Società dei concerti ed è consigliere di amministrazione dell’Editoriale Bresciana, la società editrice del Giornale di Brescia.
Tra i molti riconoscimenti per la sua intensa attività  imprenditoriale e sociale, vanno segnalati la Medaglia d’oro del Ministero della Pubblica istruzione, le insegne di Cavaliere di Gran Croce, la Commenda dell’ordine di San Gregorio Magno e quella di Cavaliere del Lavoro.

Ultimo aggiornamento

27/09/2024, 11:15