Piemonte Mauro

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Meda 28 marzo 1915 – Brescia 8 luglio 1999

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Anni 1990 - 1999

Descrizione

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Medico primario, esperto di cure radioterapiche di fama internazionale, amministratore locale

Brianzolo di nascita e bresciano di adozione, Mauro Piemonte è stato un apripista nelle cure oncologiche radioterapiche, primario per moltissimi anni dell’Istituto del Radio «Olindo Alberti» presso gli Spedali Civili, maestro di una scuola di medici e formatore di numerosi allievi che hanno occupato ruoli di assoluto rilievo nei presidi sanitari pubblici e privati di tutta Italia.
Laureatosi in Medicina all’Università di Milano nel 1939, iniziò la sua carriera ospedaliera e accademica all’Istituto di patologia generale e in seguito presso l’Istituto di radiologia. Durante la guerra interruppe l’iter professionale e divenne Ufficiale medico del Reggimento Savoia cavalleria: con esso partecipò alla Campagna di Russia dove meritò la medaglia di bronzo al valore militare. Rientrato in Italia alla fine del 1943, fu assegnato alla Scuola di cavalleria di Pinerolo. Qui dopo l’8 settembre fu fatto prigioniero dai tedeschi che lo deportarono in Germania, nel campo di concentramento di Luckenvalde, dove fu internato fino all’aprile del 1945.
Finita la guerra e rientrato in Italia, fece parte dell’équipe medica dell’Istituto di Radiologia dell’Università di Milano che aveva sede presso l’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori. Conseguì due specializzazioni in Radiologia medica e due idoneità alla cattedra di Radiologia di Pisa (1956) e Palermo (1958). Ebbe la libera docenza per l’insegnamento universitario di Radiologia nel 1951.
Dopo la lunga parentesi universitaria, nel 1959 vinse il concorso per primario dell’Istituto del Radio a Brescia, incarico che mantenne fino alla quiescenza nel 1985. Grazie alle sue qualità professionali e umane, e all’importante esperienza accademica maturata, Mauro Piemonte diede all’Istituto del Radio un impulso decisivo dal punto di vista tecnologico, culturale e scientifico facendone un modello didattico, scientifico e terapeutico riconosciuto a livello nazionale e internazionale. La creazione del centro Alte energie e del Reparto degenze – fortemente voluti da Piemonte - fecero dell’Istituto del Radio di Brescia un centro di riferimento, una struttura che aveva poche eguali in Europa, un modello che ha fatto scuola per la riforma ospedaliera nel settore delle discipline radiologiche.
Piemonte propugnò l’idea che il radioterapista dovesse essere prima di tutto un oncologo clinico ed egli stesso divenne un capo scuola nel settore della cancerologia. Si collocano in questo solco il suo approccio pluridisciplinare al paziente oncologico (con l’istituzione delle visite congiunte fra radioterapista e clinico specialista), la serie dei «Corsi per radiologi» da lui promossi che vennero frequentati da medici provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, e infine i «Colloqui dell’Istituto del Radio» a carattere congressuale.
Fautore e promotore della nascente Università degli Studi di Brescia, Piemonte ha svolto attività didattica dal 1976 al 1985 come professore incaricato per la Cattedra di Radiologia. Ebbe anche una vasta produzione scientifica attestata da oltre 200 pubblicazioni e dall’impegno come segretario di redazione della rivista «Radiologia Medica» e condirettore della «Rivista di Radiologia».
Confermò il suo attaccamento a Brescia rinunciando a offerte di cattedra avanzate da altri atenei italiani.
Personalità pubblica di grande rigore morale e forte passione civile, Piemonte non si sottrasse quando la Dc, in una delle fasi politico-amministrative più complicate della città, gli chiese nel 1991 la disponibilità a candidarsi come capolista al Consiglio comunale, con il progetto dichiarato di alcune componenti interne di farne il sindaco della città. Piemonte accettò con senso del dovere, e con spirito di servizio rimase in Consiglio anche dopo che gli equilibri politici portarono prima alla sindacatura di Gianni Panella e poi di Paolo Corsini nel triennio 1991-1994.
Mauro Piemonte è stato anche presidente della Fondazione «Francesco Montini», presidente della Società italiana di Cancerologia, socio effettivo dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Brescia dal 10 febbraio 1968. È stato insignito del Premio Brescianità nel 1991. 

 

Ultimo aggiornamento

27/09/2024, 10:13