Descrizione
Regista teatrale e drammaturga.
Mina Mezzadri, prima donna a diventare regista teatrale in Italia, ha sempre combattuto per un teatro scevro da condizionamenti, che potesse diventare strumento di espressione artistica e di analisi sociale e politica. Negli anni Sessanta, Mezzadri, partendo dal Piccolo Teatro della Città di Brescia, ha fondato, assieme a Renato Borsoni, la Compagnia della Loggetta, l’attuale Ctb Teatro Stabile di Brescia. Negli anni Sessanta e Settanta l’artista ha portato in scena numerosi testi classici e, successivamente, pur rimanendo legata alla sua città, ha lavorato a Genova, Milano e Cagliari. Nei primi anni Novanta è tornata a Brescia, dove ha proseguito la sua attività di progettazione e scrittura di spettacoli teatrali.
Controcorrente e contraria per carattere a qualsiasi forma di potere, ha innovato il modo di fare regia in Italia e ha sviluppato un particolare filone, il teatro documento, organizzando, soprattutto negli anni Settanta, tante serate alle quali partecipava non solo un pubblico di specialisti ma anche semplici curiosi, dando vita ad accesi dibattiti.
Grazie anche al suo lavoro come drammaturga, Mezzadri ha lasciato un segno nelle coscienze di molti appassionati. Tra i suoi testi ricordiamo Eloisa ed Abelardo, dedicata alla storia d’amore tra il chierico e la sua allieva, Lettera a una professoressa e L’obbedienza non è più una virtù sulla vita di don Lorenzo Milani.
Nel 1993 e nel 1994 Mezzadri ha curato la regia di Adelchi nei luoghi dove Ermengarda trascorse gli ultimi anni. Nel 1998, invece, ha realizzato Don Pirlimplino per il Centro Teatrale Bresciano.
La sua vasta biblioteca è stata acquisita dalla “Fondazione Castello di Padernello” che ha curato la catalogazione ragionata dei suoi volumi per renderli fruibili al pubblico. Da tali ricerche è nato il Centro di Documentazione Teatrale Bresciano “Foppa 3”.
Nel 2007 è insignita della medaglia d’oro della Città di Brescia e nel 2008 del Premio Brescianità.