Descrizione
Ingegnere, Direttore e poi Presidente dell'Azienda Servizi Municipalizzati, artefice di grandi progetti innovativi. Piacentino d'origine e bresciano d'adozione, ha legato indissolubilmente il suo nome alla storia dell'Azienda dei servizi municipalizzati che ha servito e poi diretto per 44 anni. Originario dell'Appennino, Capra era figlio di un calzolaio. Dopo l'avviamento professionale s'era diplomato perito elettrotecnico. Studiando un po' di latino aveva ottenuto la maturità scientifica che gli aveva consentito di iscriversi al Politecnico di Milano dove s'era laureato in Ingegneria elettrotecnica. Ben presto gli si erano aperte le porte della galassia Eni: prima Anic e poi Snam progetti. Lavorava al petrolchimico di Gela quando, nel 1962, arrivò la notizia della tragica morte di Enrico Mattei. Fu a quel punto che Capra iniziò a valutare altre opportunità di lavoro. Scoprì che l'Asm di Brescia (che in città allora tutti chiamavano “i servizi") cercava un ingegnere, partì dalla Sicilia a bordo di una Bianchina insieme alla moglie, pediatra, e da allora la sua vita e quella di Brescia cambiarono. Assunto nei servizi energetici, collaborò con il direttore di allora, Gianfranco Rossi: prima alla progettazione e all'avvio della Centrale di Salionze (in condominio con la municipalizzata veronese), poi al progetto di municipalizzazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, in cui si affacciò fin dall'inizio l'opzione dell'incenerimento per ricavare energia. Le basi teoriche e tecniche del termoutilizzatore erano gettate. In oltre quarant'anni non c'è stato progetto dell'Asm che non abbia rispecchiato il suo approccio, la sua visione: il teleriscaldamento e i primi studi sulla metropolitana, le società satelliti (da Valgas a Cogeme) e il conducente unico sui bus, il termoutilizzatore e la telerilevazione. Contemporaneamente Capra saliva tutti i gradini della gerarchia aziendale. Al 1979 risale la sua nomina a direttore generale dell'azienda di via Lamarmora della quale ha assunto la presidenza nel 1995, traghettandola per conto del socio unico, il Comune di Brescia, in Borsa, dove la multiutility venne quotata dal 2002. Con la fusione di Asm Brescia e della milanese Aem nell'attuale A2A (avvenuta nel 2007), all'interno di una governance di tipo duale Capra ha assunto il ruolo di presidente del Consiglio di Sorveglianza, incarico che gli fu revocato – al cambio di maggioranza in Loggia, dopo l'affermazione del centrodestra - nel 2009. La vicenda del licenziamento senza giusta causa amareggiò Capra inducendolo a intraprendere una causa civile da cui uscì vincitore. Renzo Capra ha insegnato al Politecnico di Milano e alla facoltà di Ingegneria della nascente Università degli Studi di Brescia. Ha inoltre ricoperto ruoli apicali di Federazioni nazionali di aziende municipalizzate, di enti e istituti nazionali ed europei che si occupano di energia, utilizzando questi ruoli a beneficio dell'Asm e della sua modernità. Ha rappresentato l'Italia nel Cedec, la confederazione delle aziende energetiche degli enti locali, ha fatto parte del consiglio di presidenza di FederUtility che raggruppa le aziende energetiche e idriche, è stato vicepresidente del Cispel Lombardia ed ha presieduto lo Iefe, l'istituto di economia e politica dell'energia e dell'ambiente della Bocconi. Il manager piacentino ha sempre unito la capacità di visione strategica a una assoluta sobrietà nei gesti personali e a un inflessibile rigore gestionale, facendo dell'Asm un modello nazionale a cui molti guardavano mentre altrove le aziende pubbliche assumevano la fama di carrozzoni lottizzati. Renzo Capra, che ha ottenuto il Premio Brescianità nel 2006, si è sentito autenticamente bresciano pur senza recidere i rapporti con la terra natale dove tornava puntualmente a ritirarsi – quando gli impegni glie lo consentivano - per dedicarsi alla coltivazione dell'amato vigneto.