Descrizione
Descrizione
L’Agenda Digitale è lo strumento di strategia dell’innovazione per Brescia e per il suo territorio.
È un documento ciclicamente aggiornato, che fissa obiettivi di sviluppo per le infrastrutture digitali e i servizi in rete ai cittadini. È anche il documento che permette di essere concreti rispetto a un tema difficile da spiegare come quello dell’innovazione.
L’Agenda Digitale Urbana di Brescia nasce per accogliere e rielaborare molti altri documenti: dalle linee di mandato, alle normative in tema di servizi immateriali, trasparenza, PA digitale, nonché di tutte le agende digitali che ci indicano le strade e i mezzi per l’innovazione: quella lombarda, quella nazionale e naturalmente quella europea.
Ma soprattutto, l’Agenda Digitale Urbana nasce dal territorio, che ha bisogno di integrare e far dialogare settori strategici molto diversi tra loro, come sono ad esempio il turismo e le reti energetiche, il patrimonio culturale e la trasparenza.
Il documento, che la Giunta Comunale revisiona all’incirca ogni 18/24 mesi, traccia strade possibili (gli obiettivi) e in alcuni casi apre scenari anche di lungo respiro (le linee). Ogni tema è declinato in azioni concrete, misurabili nei costi e nei risultati.
Nell’ultima versione dell’Agenda Digitale Urbana, a piè di lista, è incluso un report degli obiettivi raggiunti con la prima Agenda, pubblicata nel dicembre 2014.
Le novità dell’Agenda Digitale Urbana Brescia2030.
Nell’ultima versione dell’Agenda Digitale Urbana del Comune di Brescia ci sono alcune importanti novità. Oltre alle azioni che si prefiggono di attuare le indicazioni di legge in materia di accessibilità e trasparenza del Comune, numerose sono le cosiddette “infrastrutture abilitanti”, le autostrade digitali su cui corrono tutti i dati della città, prodotti dalla pubblica amministrazione, dalle istituzioni, dai cittadini e anche dagli oggetti.
Per la prima volta si fa riferimento esplicito all’Internet delle cose (in inglese, IoT acronimo di Internet of Things), ossia quell’insieme di dati provenienti da oggetti intelligenti presenti nella città. Semafori, lampioni, cassonetti, telecamere, mezzi pubblici, contatori: sono solo alcuni oggetti che già producono in ogni momento un numero altissimo di dati, e sulla cui infrastruttura possono essere integrati strumenti per l’assistenza sanitaria, per la sicurezza personale, ma anche per accompagnare cittadini e turisti a scoprire e vivere pienamente la città.
Rispetto ai dati prodotti dalla città e dai cittadini, il Comune ribadisce l’orientamento del Comune all’ “openness”: un termine che include molti aspetti, che vanno dalla produzione di dati di buona qualità, affidabili e di origine certificata, resi disponibili sia per motivi statistici e culturali sia per scopi professionali (ad esempio, per nuove imprese ad alto valore innovativo). Sul sito opendata.comune.brescia.it sono già 137 i dataset resi disponibili in formato aperto e, con la nuova Agenda Digitale, il Comune intende proporsi come aggregatore anche per altre realtà che operano in città, producono dati di pubblico interesse e partecipano attivamente all’innovazione urbana.
Tre le grandi novità culturali di questa Agenda Digitale Urbana, che ribadisce come la cultura dell’innovazione sia l’origine ma anche il traguardo di ogni azione urbana innovativa.
La prima è certamente l’introduzione di un “diritto all’informatizzazione pediatrica” [linea 1.3], ovvero il diritto di ogni bambino ad essere cittadino reale e digitale, di poter accedere ai propri dati e ai servizi dedicati, di avere strumenti e conoscenze necessarie a operare in sicurezza in rete per ottenere informazioni e servizi. Le azioni della linea 1.3 accompagnano il progetto di infrastrutturazione delle scuole cittadine (106 istituti) che entro il 2017 saranno collegate alla fibra ottica. Per il primo anno il Comune proporrà una serie di attività rivolte ai bambini (da 0 a 14 anni), ai genitori, a insegnanti e personale scolastico “in collaborazione con la polizia postale e le associazioni del territorio, con finalità di educazione civica digitale, per la consapevolezza e la prevenzione e il tempestivo riconoscimento di comportamenti criminali o lesivi della dignità e dell’integrità psico-fisica della persona, il superamento dei disturbi dell'apprendimento, la valorizzazione della creatività imprenditoriale e del pensiero economico”.
C’è poi un insieme di azioni dedicate alla cultura dei dati e al cosiddetto “data mining”, ossia - in estrema sintesi - l’estrazione e l’utilizzo di grandi quantità di dati per scopi precisi (impresa, ricerca, misurazione, eccetera) o con finalità di conoscenza. Il Comune, affiancato da altre realtà che operano sul territorio (Polizia Postale in primis, ma anche centri di formazione, ricerca e associazioni), intende promuovere presso enti, imprese e cittadini una cultura del dato che includa aspetti chiave come la sicurezza, il riuso, la pubblicità (openness).
Infine, nella Linea 5 trovano posto azioni dirette a nuove forme di economia ad alto valore innovativo e basso impatto ambientale, come quelle creative, sociale e di economia circolare. A loro il Comune – recependo le più recenti sollecitazioni e normative europee in materia - dedica un’attenzione particolare poiché raccolgono professionisti con competenze trasversali, portano valore aggiunto anche in termini di cultura d’impresa, sono in grado di rispondere con efficienza a bisogni di nicchia e contribuiscono all’innalzamento del benessere sociale delle comunità in cui operano. Ma sono anche imprese che hanno bisogno di un ecosistema aperto all’innovazione, alla creatività, snello e reattivo, il più possibile accessibile e semplice nella normativa.
Su tutto, proprio in apertura all’Agenda Digitale Urbana, un orizzonte ambizioso: quello di una visione condivisa per la città del futuro.
L’ultima versione dell’Agenda Digitale Urbana si chiama Brescia2030 perché quando parliamo di innovazione non possiamo permetterci di limitarci solo alla contingenza: oggi facciamo scelte strategiche scommettendo sul futuro.
Sono molte le occasioni in cui Brescia ha dimostrato di saper fare un gioco di squadra come territorio. Per questo, al di là di quello che la pubblica amministrazione deve o vuole fare, è importante e auspicabile che l’Agenda Digitale produca un effetto di contaminazione e di aggregazione delle altre realtà presenti nella città e nel territorio, già riunite su progetti specifici e che speriamo di coinvolgere con costanza nella costruzione di un progresso e di una resilienza del territorio che abbia alla base il confronto, il dialogo e la condivisione degli obiettivi.
Il testo integrale dell’Agenda Digitale Urbana e le slide che ne sintetizzano il contenuto è pubblicato sul portale sotto indicato