Descrizione
La sala teatrale, progettata in stile neoclassico dall'architetto Luigi Canonica nel 1806, a forma di ferro di cavallo, presenta cinque ordini di palchi con loggette affrescate e arricchite da stucchi e decorazioni dorate; per la decorazione (persa nel 1860 per introdurre l’illuminazione a gas ma rifatta pochi anni dopo) Giuseppe Teosa si ispirò alla Scala di Milano.
Il Ridotto, uno dei più pregevoli esempi del Rococò bresciano, è una sala annessa al Teatro Grande costruita fra il 1761 e il 1769 dall'architetto Antonio Marchetti, secondo un progetto del padre Giovan Battista, utilizzata soprattutto per i concerti cameristici. A pianta rettangolare con un ordine gigante per i primi due piani sormontato da un loggiato in ordine attico, la sala presenta ricche decorazioni con affreschi, stucchi dorati, specchi e tre ordini di balconcini che permettono agli spettatori di affacciarsi. Pregevole è il soffitto con la finta balaustra che dà sul cielo, animato da numerose figure di divinità olimpiche, dipinto da Francesco Zugno, allievo di Tiepolo, Pietro Scalvini e Francesco Battaglioli (architetture prospettiche).