Patto educativo di comunità

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A Chiesanuova la prima esperienza

Data:

26 giugno 2025

Tempo di lettura:

3 min

Chiesanuova
Chiesanuova

Descrizione

Nel quartiere Chiesanuova nasce il primo Patto Educativo di Comunità della città. Promosso dal Comune di Brescia, il Patto nasce con l’intento di costruire un’alleanza stabile fra soggetti pubblici e privati che danno vita a un sistema di azioni finalizzate a creare opportunità educative e di riflessioni che generano spazi di apprendimento collettivo.

Il percorso che ha portato alla stesura e alla sottoscrizione del Patto è durato circa un anno ed è stato guidato dall’area delle Politiche educative del Comune di Brescia, in sinergia con il Consiglio di Quartiere Chiesanuova e il servizio sociale territoriale.

Tra gli obiettivi principali del Patto educativo di comunità di Chiesanuova ci sono la prevenzione e la lotta alla povertà educativa, alla dispersione scolastica, e la promozione dell’inclusione e dello sviluppo delle potenzialità di bambini e bambine, ragazzi e ragazze attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori in campo, che si impegnano a valorizzare e mettere a sistema le esperienze e le risorse del territorio. Il Patto prende avvio dall’ascolto dei bisogni e delle esigenze espresse dalle istituzioni scolastiche, in particolare del primo ciclo, della comunità di Chiesanuova e da un’attenta valutazione degli enti territoriali.

Il protocollo d’intesa alla base del Patto conta già un considerevole numero di enti aderenti, ma altri se ne potranno aggiungere lungo il cammino che, per ora, avrà una durata di tre anni.

La collaborazione tra gli enti sottoscrittori si è concretizzata con l’apertura di tavoli di dialogo, inizialmente con la scuola, nucleo centrale del Patto, e con i Servizi Sociali Sud, data la natura territoriale delle loro attività. I bisogni emersi in maniera prevalente ruotano intorno, in particolare, alla necessità di individuare un approccio efficace per il sistema educativo, data la varietà e la complessità culturale, etnica e religiosa degli alunni e delle alunne, ma anche di potenziare l’offerta di supporto extrascolastico per studenti, in particolare della secondaria di primo grado, nella gestione pomeridiana dei compiti. Si è inoltre registrato il bisogno di spazi educativi e di aggregazione, indispensabili per creare un tessuto sociale coeso. A questo bisogno in particolare si troveranno delle risposte anche grazie alle risorse del bando DesTEENazione, che infatti ha tra le sue linee di intervento anche quella dei Patti educativi. Per realizzare tutto questo, è stata riconosciuta come necessaria la creazione di una rete di collaborazione e scambio tra le istituzioni e le realtà del territorio, uno spazio per confrontarsi, conoscersi e per coordinare eventuali interventi.

Per concordare e realizzare le attività previste dal Patto, verranno creati tre luoghi di governance, aperti alla partecipazione dei ragazzi e delle ragazze, che non sono quindi solo destinatari ma anche attori protagonisti del percorso: un Tavolo di coordinamento, che fungerà da cabina di regia coordinata dall’Assessorato alle Politiche educative, un’assemblea che prevedrà la rappresentanza di tutti gli enti sottoscrittori, e Tavoli operativi tematici suddivisi in base alle specifiche competenze e alle azioni da intraprendere.

I soggetti firmatari, ciascuno coerentemente con le proprie caratteristiche e specificità, si impegnano a promuovere e sostenere il Patto con:
- l’apertura delle scuole al territorio, realizzando il più possibile attività all’interno e all’esterno dell’edificio scolastico;
- l’implementazione delle attività finalizzate alla realizzazione di un’effettiva inclusione per ogni studente nell’ottica della prevenzione di ogni forma di disagio e malessere;
- la partecipazione attiva delle alunne e degli alunni nella creazione e nello sviluppo del Patto;
- l’opportunità di apprendimento extra scolastico che si integri all’offerta formativa scolastica;
- il sostegno allo svolgimento dei compiti nell’orario extra scolastico;
- lo sviluppo di attività culturali, musicali, sociali, sportive e ricreative (percorsi formativi, laboratoriali, esperienziali);
- percorsi di inclusione e integrazione delle famiglie (ad esempio corsi di alfabetizzazione, momenti di socialità e incontro tra le famiglie);
- percorsi formativi sul tema della genitorialità;
- la creazione di spazi aggregativi di incontro, condivisione e crescita rivolti alla comunità.

Ultimo aggiornamento

26/06/2025, 17:27